Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, nota come iperglicemia. Si divide in due forme principali: il diabete di tipo 1 ed il diabete di tipo 2.
In particolare, il diabete tipo 2 ha un’elevatissima prevalenza nei paesi industrializzati, in cui ha assunto un andamento di tipo epidemico. Esso rappresenta la tipologia più conosciuta e frequente della malattia, che colpisce tipicamente i soggetti in età matura.
La diagnosi viene effettuata quando:
Il Diabete tipo 2 spesso si associa ad obesità e ad altre alterazioni metaboliche, come dislipidemia o ipertensione arteriosa. I soggetti affetti devono imparare a tenere sotto controllo i loro valori glicemici per evitare complicanze e peggioramento della malattia.
La dieta rappresenta il fulcro della terapia per vari motivi:
La terapia dietetica va idealmente definita con un dietista e deve tenere conto di età, tipo di diabete e sua terapia, obiettivi di peso corporeo, consuetudini e preferenze alimentari, disponibilità economiche, svolgimento di attività fisica o sport. In altre parole, la dieta va personalizzata e periodicamente rivista alla luce dei risultati ottenuti.
È molto importante per seguire una dieta ottimale considerare un altro fattore, ossia l’Indice Glicemico (IG) degli alimenti. Esso rappresenta un valore che va da 0 a 100 che indica di quanto un alimento determina un innalzamento della glicemia rispetto ad un altro alimento di riferimento (glucosio con IG= 100). L’indice glicemico va considerato come un indicatore utile nella scelta dei cibi ricchi in carboidrati da inserire nella propria dieta (es. preferire riso integrale con IG 50, rispetto al riso brillato con IG 89). Dalla tabella sottostante è possibile vedere come i principali alimenti possono essere suddivisi in alto, medio e basso Indice Glicemico.
INDICE GLICEMICO (IG) DI ALIMENTI FREQUENTEMENTE CONSUMATI CALCOLATO RISPETTO AL GLUCOSIO | |||||
IG ALTO (≥ 70) |
| IG MEDIO (≤ 69 - ≥ 51) |
| IG BASSO (≥ 50) |
|
Glucosio | 100 | Grissini | 69 | Riso integrale | 50 |
Patate bollite | 69 | Gnocchi di patate | 68 | Crackers | 49 |
Riso brillato | 89 | Ananas | 66 | Marmellata di arancia | 48 |
Riso soffiato | 87 | Cous-cous | 65 | Pasta all’uovo | 46 |
Miele di Acacia | 87 | Melone (cantalupo) | 65 | Succo d’arancia | 46 |
Corn Flakes | 81 | Muesli | 64 | Uva bianca | 46 |
Pizza | 80 | Zucca | 64 | Biscotti d’avena | 45 |
Pane senza glutine | 80 | Barretta di cereali | 61 | Muffin | 44 |
Cereali in fiocchi al cioccolato | 76 | Biscotti secchi | 61 | Mandaranci | 43 |
Patate di riso senza glutine | 77 | Biscotti frollini | 59 | Fragole | 40 |
Pane integrale | 74 | Kiwi | 58 | Miele | 39 |
Pane bianco | 72 | Spaghetti | 58 | Riso Parboiled | 38 |
Anguria | 72 | Saccarosio | 58 | Fagioli | 37 |
Pane all’olio | 72 | Pane di segale | 58 | Ceci | 36 |
Pop corn | 72 | Riso Basmati | 58 | Carote | 35 |
Banana | 70 | Patatine in busta | 54 | Orzo perlato | 35 |
|
| Piselli | 54 | Albicocche | 34 |
|
| Grano saraceno | 54 | Arancia | 33 |
|
| Pasta ripiena (tipo lasagne) | 53 | Bastoncini di crusca | 30 |
|
|
|
| Lenticchie | 29 |
|
|
|
| Ciliegie | 22 |
|
|
|
| Yogurt | 19 |
|
|
|
| Noccioline | 7 |
|
|
|
| Latte intero | 11 |
Fonte degli IG: Fiona S. Atkinson et al.: “International Table of glycemic index and glycemic load values: 2008”, Diabetes Care 2008; Kaye Foster-Powell et al: “International table of glycemic index and glycemic load values: 2002”, Am J Clin Nutr 2002; Janette C Brand-Miller et al.: “La rivoluzione del Glucosio”, Fabbri Editori, 2005.
fonte: SID (Società Italiana di Diabetologia) https://www.siditalia.it/
Infine, ma non di minore importanza è l’attività fisica. Il soggetto diabetico può, anzi deve fare un’attività fisica che sia adatta in quanto contribuisce al calo di peso ed aumenta la sensibilità insulinica, correggendo quindi una delle cause del diabete. Per di più, aumenta il colesterolo HDL (“buono”) e riduce la pressione arteriosa, migliorando molti fattori di rischio delle complicanze croniche.
È chiaro quindi che attraverso delle modifiche del proprio stile di vita, è possibile sia prevenire, che migliorare laddove già presente, l’evoluzione del diabete tipo 2.